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Andrea Maisto (ASD Beach Tennis Civitavecchia): “orgogliosi di aver cardioprotetto la nostra struttura, salvare vite umane non ha prezzo”

Quando la cardioprotezione incontra la passione. Un connubio ideale all’interno dell’ASD Beach Tennis di Civitavecchia, che – attraverso le parole del suo Vicepresidente e istruttore Andrea Maisto (nella foto assieme al Presidente Daniele Perello) – evidenzia l’importanza di dotare una struttura in forte crescita di un defibrillatore non solo per i soci e gli appassionati ma metterlo a disposizione di tutte le persone che frequentano l’intera struttura residenziale.

Cosa ha fatto scattare in voi la scintilla della cardioprotezione?

“Devo essere sincero: l’idea è stata sinergica all’obbligo di legge del Decreto Balduzzi. Innanzitutto come Associazione Sportiva Dilettantistica cerchiamo di essere sempre più in linea con quelle che sono le norme di legge. Inoltre, personalmente, ci tengo particolarmente perché purtroppo ho avuto un’esperienza dolorosa, avendo avuto un amico che ha perso la vita davanti a me a causa di un arresto cardiaco improvviso. Come ASD ci stiamo muovendo in questa direzione, ci siamo adoperati anche per fare i corsi BLSD, e fra qualche giorno inizieremo. E’ importante, grazie anche a questa intervista, portare a conoscenza dei nostri associati che come beach tennis siamo in primissima linea nella cardioprevenzione sotto tutti i punti di vista”.

Esiste una reale cultura della cardioprotezione in Italia?

“Sono molto scettico. Credo che nel nostro Paese ci sia molta negligenza in questo campo, abbiamo una percentuale molto alta di menefreghismo. Finché non succede qualcosa non ci adoperiamo, siamo più per la cura di quello che è già un problema piuttosto che prevenire. Speriamo che questa campagna possa sensibilizzare tutte le Associazioni, non solo perché obbligati dalla legge, ma perché gli iscritti facciano i corsi dedicati, per un utilizzo perentorio in casi di emergenza, e sapere come intervenire entro pochi istanti per salvare vite umane”.

Una cardioprotezione nata grazie alla consulenza di Simona Buono…

“E’ stata spettacolare. Una ragazza che ama il suo lavoro, trasmette il valore vero della prevenzione inteso come salvaguardia delle vite altrui. E’ stata professionale e ci ha fatto capire come dispositivi top, di alta qualità come quello che abbiamo preso in dotazione nel nostro Circolo, siano fondamentali nel prevenire questo tipo di eventi che rischiano di trasformarsi in sciagure”.

Quanti soci avete nel vostro circolo?

“Siamo più o meno un centinaio di persone, quelle che vivono a contatto con il nostro circolo. Più di 65 sono iscritte alla nostra ASD, e sono di tutte le età: basti pensare che questa estate abbiamo organizzato anche dei campus estivi con bambini, avvicinando i piccoli atleti al beach tennis con attività motorie di coordinazione. Sono progetti che nella nostra città non sono mai esistiti, il beach tennis in questa zona è uno sport nuovo. A sud di Civitavecchia esiste e si pratica da più di 10 anni, in Toscana – da Grosseto in su – idem. Io e il mio socio, il Presidente Daniele Perello, ex tennista e impegnato in politica, abbiamo portato nel nostro Comune questa disciplina. Si tratta di uno sport sano, una pratica che si può fare a tutte le età, un momento di aggregazione che sta riscuotendo successo. Nonostante un pochino di ritardo, ci stiamo muovendo per la nuova stagione 2018 già dai primi mesi di marzo e aprile. I numeri sono in crescita, siamo una piccola ASD ma ad esempio abbiamo moltissime coppie nei tornei, con soli due campi. La stessa struttura è inserita all’interno di un residence alberghiero”.

Dunque dotare di un defibrillatore l’Associazione Sportiva di fatto è stato come dotare l’intera struttura residenziale?

“Assolutamente. I nostri campi sono inserite all’interno di un residence alberghiero, frequentato anche e non solo d’estate. Si praticano altri sport come la vela, ci sono tre piscine, credo che da questo punto di vista abbiamo dato un servizio per tutti. Noi abbiamo installato il defibrillatore in segreteria dove c’è il cosiddetto punto di aggregazione, ristoro e ricreazione, ed è limitrofa ai campi. Il defibrillatore è stato installato nelle colorate teche BardollHeart, un’idea bellissima di Simona di personalizzare le teche di sicurezza, che rende meno “distante” e più allegro il tema della prevenzione. Ci rende orgogliosi sapere che il defibrillatore sia stato inserito nel contesto di una struttura più complessa dove in qualsiasi momento si possa utilizzare e intervenire. E’ un prestigio ed un valore aggiunto. Perché salvare vite umane non ha prezzo”.

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