La CULTURA ci Salverà
In alcune scuole italiane, Sono i bambini dagli 8 ai 13 anni, pronti a salvare delle vite.
Addestrati ad intervenire in caso di arresto cardiocircolatorio di un compagno di scuola, dove il tempo disponibile per evitare il decesso è di appena 3-5 minuti.
Sai che in Austria nel dipartimento di Medicina d’urgenza dell’Ospedale universitario di Vienna e’ stata registrata nei bambini una forte adesione.
“Tutti – dicono gli esperti austriaci – hanno ritenuto importante il compito del primo soccorso cardiaco”.
Negli Stati Uniti i corsi di primo aiuto dedicati agli studenti sono attivi dal Duemila.
«I bambini vengono considerati vittime poco probabili di arresto cardiaco. Non è così!!
Pensa che il 3,5% delle morti improvvise si verifica in bambini con meno di 8 anni.
Nell’ ultima riforma della nostra scuola è stata inserita una norma per l’ insegnamento a operatori scolastici e alunni su come intervenire in caso di emergenza. Ma è difficile capire quanto la normativa trovi applicazione e in quanti istituti scolatici.
Eppure, l’Organizzazione mondiale della sanità chiede con forza l’ educazione alla rianimazione nelle scuole.
Altro punto INDISPENSABILE del quale si parla è l’uso del defibrillatore nella scuole.
Nel nostro Paese, vige l’ obbligo dal 2013 di tenere defibrillatori nelle sedi di società sportive dilettantistiche e professionistiche che viene prorogato con FORTE IGNORANZA di anno in anno .
E nelle scuole?
Come è stato detto, in caso di arresto cardiaco improvviso, il soccorso deve avvenire entro 3-5 minuti.
Come fa il 118 ad arrivare in così breve tempo?
Da qui, la necessità di rendere obbligatori i defibrillatori nelle scuole.
Però, a parte il costo di circa un migliaio di euro euro, non tutti i presidi sono disposti al suo utilizzo da parte del personale scolastico.
E così siamo punto e a capo e a braccetto con l’ignoranza .
Sai Perche’ in Italia le cose non sono mai semplici?
Nel Paese si hanno, ogni anno, 64mila casi di arresto cardiaco, a qualsiasi età. Improvvisamente si arresta l’ attività elettrica del cuore, un fattore non prevedibile. Il defibrillatore, in un’alta percentuale di casi, fa ripartire il battito cardiaco.
È un semplice ELETTRODOMESTICO non grande che può essere usato da chiunque.
Altra minaccia per il cuore è l’inquinamento da rumore. In Europa, l’esposizione al rumore cittadino, del traffico automobilistico o aereo, è responsabile del 3% delle morti per cause cardiache.
Gli effetti negativi sulla salute iniziano quando l’ inquinamento da rumore supera i 60 decibel.
Scatena elevati livelli della pressione, l’aumento degli ormoni dello stress, suscitando problemi al sistema immunologico, endocrino e nervoso, con danni al cuore.
Le più recenti ricerche, hanno dimostrato che l’esposizione a forte rumore ha anche effetti negativi sui sistemi psico-sensoriali e, nei ragazzi, sulle capacità cognitive, con disturbi di memoria, di attenzione e deficit nell’apprendimento scolastico. Eppure, in molti concerti musicali si «sparano» decibel al di sopra degli 85, mentre sono diversi i lettori musicali che emettono un valore superiore ai 115 decibel.
E gli insegnanti che fumano ?
Oltre ad essere causa di carcinoma polmonare è la principale causa di infarto del miocardio e malattie coronariche in uomini e donne.
L’ indagine Euroaspire IV, condotta su 8 mila europei, mette in luce che un paziente su due riprende a fumare dopo l’ evento cardiaco. La sigaretta elettronica? Deve essere usata sotto controllo medico in chi ha avuto problemi al cuore.
Qualcosa DEVE cambiare ♥️